Una giornata sul set di un curriculum vitae: può capitare se si decide di cercare lavoro in modo non convenzionale. Il video curriculum, una realtà nei paesi anglosassoni, è sbarcato anche in Italia grazie all’intraprendenza di due giovani professioniste romane, riunite nella start-up Link@Work.
Dalla carta al video il passo è breve: un filmato di pochi minuti in cui il candidato espone obiettivi e punti di forza e presenta, in modo garbato ma convincente, il proprio messaggio promozionale.
L’improvvisazione e il dilettantismo sono controproducenti: ‘spesso’, commenta una delle esperte, ‘se il video è girato da un professionista manca il contenuto, e viceversa’. Un esperto di risorse umane e un cameraman professionista in tandem assicurano invece un buon risultato. Se oltre Oceano è normale rivolgersi a un professionista, nel nostro Paese circolano ancora molti filmati amatoriali, che raramente centrano l‘obiettivo.
Il video curriculum può evitare all’azienda o al candidato un’inutile trasferta o al contrario, come spesso avviene, risultare vincente. ‘C’è ancora molta ostilità nei confronti del video e il problema è legato alla società dell’immagine. Ma il 60% degli assunti negli Stati Uniti nel 2009 ha trovato lavoro proprio grazie al video curriculum”. E’ la forza della comunicazione non verbale: con i gesti e lo sguardo il candidato trasmette empatia, intensità, determinazione. Messaggi difficilmente veicolati dallo scritto. ‘Il video CV’, continuano le esperte di Link@work, ‘semplifica il lavoro del seleziona-tore’ e di fatto aumenta le probabilità di successo.
Si parte dalla lettura del CV e dal colloquio con il candidato per stilare una scaletta di argomenti e la vera e propria sceneggiatura (storyboard) del filmato, cui segue la selezione del luogo per le riprese. Lo sfondo è come una quinta teatrale e spesso en plein air: scavi e rovine per un archeologo, grafici di borsa per un analista finanziario, un’immagine artistica per un creativo. Occorrono 2/3 ore sul set, oltre allo studio preliminare, e il prodotto completo è consegnato nel giro di pochi giorni. Il costo, ragionevole, comprende anche la consulenza dell’esperto di risorse umane,
Importante, sottolineano a Link@work, non dimenticare che il video curriculum integra quello tradizionale e non lo sostituisce, anche se in alcuni casi può fare le veci della lettera di presentazione. E’ lo spot pubblicitario del candidato, deve catturare l’attenzione e sedurre in 2 minuti (questa la lunghezza consigliata). Per le informazioni di dettaglio, come per gli ingredienti di un prodotto, c’è sempre il curriculum di carta.
La privacy del candidato è garantita: il filmato non è pubblico ma circola per posta elettronica e, se on line, è accessibile solo agli interessati. Tra i consigli degli esperti del mestiere: essere naturali, scandire le parole, non avere fretta. Ancora: evitare i video generici, a vantaggio di quelli mirati per la selezione o il settore.
Link@work, che offre servizi di orientamento e realizza video presentazioni per il mondo del lavoro, crede nelle potenzialità delle immagini per promuovere idee imprenditoriali o candidati, come nel caso del CV: qualsiasi idea di business può essere trasformata in filmato. Ma il sito di Link@work offre anche una miriade di consigli gratuiti per redigere il curriculum perfetto: è bene non limitarsi a quello europeo, uno standard indicato per le candidature alle istituzioni internazionali ma sostanzialmente privo di anima, e avere sempre a disposizione quello tradizionale.
Annalisa Mancini